GOLF COACHING with FIS SNOWBOARD CROSS WORLD CHAMPION IVAN PASETTO – INTERVIEW

L’allenamento sportivo è un processo pedagogico-educativo complesso, utile ad assicurare il pieno sviluppo delle funzioni fisiche e mentali.

Si tratta di avere autenticamente cura dell’esperienza formativa nel suo complesso, nelle sue dimensioni materiali e immateriali.

Ogni soggetto deve essere trattato sotto diversi aspetti, affinché si producano  progressivamente effetti positivi crescenti in grado di stimolare processi che migliorino le capacità fisiche, mentali, tecniche e tattiche.

Questo non è riferito solamente al Golf ma a tutti gli Sport.

In una recente intervista il Maestro Paolo De Ascentiis ha dichiarato: “Ogni aspetto deve essere curato al meglio: da quello LUDICO a quello  SPORTIVO/AGONISTICO, dal TECNICO a QUELLO MENTALE. Dimensioni interconnesse e inscindibili che fanno parte  della mia ricerca da sempre. Io posso insegnare come fare il “gesto motorio”, nel nostro caso lo swing,  SPIEGANDOLO A PAROLE, MOSTRANDO COME FARLO  E MUOVENDO IL SOGGETTO, utilizzando così quello che viene definito il “ triangolo dell’apprendimento”.

Oltre a questo, sono di aiuto tutti gli strumenti tecnologici innovativi che possano incrementare e aiutare  l’apprendimento.

L’obiettivo per chi insegna quindi è riuscire ad attivare la parte migliore che è insita in ognuno di noi, adoperando con COMPETENZA tutti gli strumenti di cui siamo in possesso.

L’obiettivo è l’ECCELLENZA.

Mi piace lavorare con gli SPORTIVI. Conoscono l’importanza del lavoro duro, della concentrazione e dell’applicazione. Sopportano pressioni esterne molto forti e, adottando una serie di strategie e metodologie, riescono a dare sempre il massimo, superando i propri limiti.

Ho avuto il piacere e l’onore di insegnare ed allenare diversi campioni, tra questi anche il calciatore Gianluca Vialli che, all’inizio della mia carriera, prese l’handicap con me presso il Golf Club di Croara (PC). Da tempo lavoro con Ivan Pasetto, campione dello Snowboard Cross, oltre che amico, e posso dire che ha una grande tenacia ed una ferrea determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissi.

Cerco sempre di essere in linea con il potenziale e le ambizioni di ciascun allievo e di reagire costantemente alle tante variabili che intervengono, ricalibrando ogni volta gli obiettivi e le azioni da mettere in atto.”

INTERVISTA AD IVAN PASETTO

Ivan Pasetto nato a  Verona   nel 1977  è stato un campione di Snowboard Cross, membro della Nazionale Italiana.

Sin da ragazzino pratica ogni tipo di sport, dal calcio al nuoto, allo sci ma viene soprattutto sedotto dagli Sport su tavola, Skate e Surf, per arrivare più tardi allo Snowboard che diventerà, oltre che la sua grande passione, la sua professione.

Nel suo curriculum sportivo ci sono diverse vittorie e la partecipazione con la Nazionale Italiana al National Championships Snowboardcross (2004/2005), Europa Cup Snowboardcross (2005), Europa Cup Snowboardcross (2004), FIS Snowboardcross (2003) e alle Olimpiadi diTorino nel 2006.

Tra discese e salti mozzafiato, Ivan ha sempre comunicato l’entusiasmo e la voglia di sfide che fanno di questo sport qualcosa di speciale ed emozionante.

Ciao Ivan, da sportivo, in cosa consiste la tua routine quotidiana? Che cosa é per te fondamentale?

Pensare sempre a mantenere un fisico equilibrato, un fisico che stia bene, tonico , preparato, in forma. Fornendolo di una alimentazione e anche di un ottimo riposo. Un fisico che si allena per scopi molto alti deve essere anche un fisico che si riposa, ma pronto sempre a reagire al momento del bisogno.

Per un atleta, la forza mentale è importante quanto la forza fisica e aiuta a raggiungere gli obiettivi, a programmare e ad allenarsi. Il sonno è fondamentale per il recupero di mente e corpo.

Fondamentale è la passione per il proprio sport.

Che cosa condiziona di più la tua performance sportiva, sia nell’alimentazione sia nella preparazione atletica?

Per quanto riguarda l’alimentazione, più sana è meglio è. Nella preparazione atletica la cosa che mi condiziona di più è la prova sul campo, ovvero prepararmi sui percorsi, allenarmi con i coach,  trovare e migliorare le cose che non vanno o che non sono riuscite in gara, perché dagli errori si impara tantissimo, si cresce e si vince.

Quali sono state le maggiori difficoltà tecniche e mentali nella tua carriera e come le hai superate?

Diciamo che le difficoltà tecniche ci sono sempre e le sconfiggi man mano che cresci, facendo le competizioni e gli allenamenti. C’è sempre qualcosa da imparare, sempre! Per quanto riguarda quelle mentali, la prima era la paura di farsi molto male, dato lo sport un po’ estremo, e poi dovevo vincere la tensione della gara, forse la più difficile da superare. Con il tempo, con l’esperienza acquisita e con  l’aiuto dei coach, sono riuscito ad abbassarla ad livello ottimale. Mi accadeva una cosa strana quando ero sul cancelletto di partenza: prima dello start ero confuso, pensavo troppo a quello che stava intorno, ma nel momento che il cancelletto si apriva… era come si girasse un interruttore e improvvisamente la tensione spariva, il pubblico non esisteva più, c’ero solo io la mia tavola da snowboard e i miei avversari. Riuscivo a dare il meglio di me,  e durante la discesa ero tranquillissimo e super concentrato.

Per diventare un professionista non basta avere passione. Occorre dedizione, impegno, sacrificio. Qual è per te l’elemento che fa la differenza?

Oltre all’impegno, per me fondamentale, mi ha aiutato molto la coerenza e il crederci sempre. Mai mollare!

Il più bel ricordo?

Di bei ricordi ce ne sono molti, sicuramente tutte le mie vittorie, le prime gare importanti della coppa del mondo e le medaglie vinte.. ma forse quello più bello e che mi porterò sempre nel cuore, sono le persone che ho conosciuto e le stupende amicizie che ho stretto grazie a questo meraviglioso sport  e alla mia vita da atleta.

Tu hai una grande passione per il surf, dove nasce il fascino per le onde da cavalcare con la tavola? 

Fin da piccolo sono stato affascinato dagli sport da tavola, prima dallo skate, poi dallo snowbaord e dal surf. Devo dire grazie ai miei genitori che mi hanno sempre portato in giro per il mondo, tra mare e montagne. Senza di loro non avrei mai potuto conoscerlo e una volta provato… wow! E’ sbocciato un amore, per uno sport sano e fantastico ma soprattutto per lo stile di vita ad esso legato.

Tu progetti e costruisci strutture per Snow Park, ne vuoi parlare?
Costruisco strutture da anni, da quando ho fondato la SPT Snow Park Project e da quando, dopo anni passati a fare gare di Boardercross, mi hanno offerto di gestire uno Snowpark in Trentino. Dalla gestione ho iniziato a costruire le prime strutture fatte in “casa”, e da lì ho capito che con la mia professionalità e la mia passione avrei potutoso contribuire alla crescita dello Snowboard in Italia, cosa che mi sta molto a cuore. http://www.sptsnowpark.it/spt/

Come ti sei avvicinato al golf?

Il Golf è sempre stato un piccolo sassolino che avevo nella scarpa fin da piccolo, grazie al cartone animato LOTTI J

Mi sono avvicinato al Golf  dopo la carriera agonistica. Il Golf è davvero uno Sport per tutti, costa quanto andare in palestra e mi sono impegnato molto per impararlo. Inizialmente andavo con amici, mentre ero in giro per il mondo a surfare, ma  dopo avere conosciuto il coach Paolo tutto si è messo in discussione e la voglia di imparare e migliorare è cresciuta.

Mi puoi parlare del rapporto allievo/coach con il Maestro De Ascentiis?

Innanzitutto il coach Paolo, così lo chiamo io, è un Professionista, un Maestro e soprattutto un Amico! E’ una persona innamorata del suo lavoro e del suo Sport, tutta la sua vita ruota intorno al Golf e lo si capisce da come ne parla, da come lo fa conoscere e da come lo insegna. Ha un metodo di insegnamento molto simile a quello cui ero abituato nello Snowboard: poche chiacchiere, “giù la testa” e lavorare sodo. Lui sa fin dove posso spingermi e questa è una delle sue stupende qualità, capire chi ha di fronte e in quale modo insegnargli il golf:  utilizza la metodologia che meglio si adatta al suo allievo.

Mi sono trovato bene sin dall’inizio con lui, sia per il suo metodo d’insegnamento sia per il rapporto umano che si è creato… è nata una bella amicizia tra noi. Paolo è una persona che ama lo Sport e la natura e conosce benissimo i limiti dei suoi atleti. Per il mio essere altamente competitivo, vorrei arrivare al top anche nel Golf, ma so che, sia per l’età anagrafica e per l’aver iniziato a giocare tardi, questo non sarà mai possibile. Questo Paolo me l’ha detto subito ma mi ha anche detto che continuando a lavorare insieme avremmo raggiunto un buon livello di gioco e avrei migliorato il mio handicap e così sta accadendo.

Che sensazioni ti regala giocare a golf?

Sono molto diverse da quelle provate nello sport da cui provengo. Nel Golf è tutto più lento mentre nel mio si decide tutto in pochi minuti ma ovviamente la sensazione di vittoria è sempre la stessa! Il Golf mi ha e mi sta insegnando nuove e stupende sensazioni. Ho imparato ad avere una più alta concentrazione e ad essere meno irruento e aggressivo nel gesto dello swing, cosa che mi aiuta anche nella quotidianità giornaliera, sia nella professione che in famiglia.

“Il gioco del golf non richiede solo precisione, è precisione” recitano i manuali del settore. Sei d’accordo?

Sì assolutamente, il gioco del Golf è sempre diverso e ha mille situazioni differenti, ma chi è più preciso… vince!

 

 

Donatella Lavizzari

COMUNICAZIONE – PROGETTI – UFFICIO STAMPA

PDA Golf School