PDA GOLF SCHOOL 2023. UN ANNO CON TANTE NUOVE INIZIATIVE:FORUM GOLFISTICI,UNA “PIATTAFORMA RIUNIONI ON LINE” PER SEGUIRE A 360° TUTTI I MIEI PLAYERS DURANTE L’ANNO, UN “QUESTION TIME” SEMPRE ON LINE PER SODDISFARE QUALSIASI DOMANDA FORMULATA DAI GOLFISTI, E TUTTA UNA NUOVA TIPOLOGIA DI LEZIONI CON NUOVI SUPPORTI. GOLF CLINIC E VACANZE GOLF. TUTTO SUL SITO E SUI SOCIAL.

Cari amici golfisti. Il numero dei miei players, cioè dei golfisti, che hanno con me sottoscritto un contratto “COACH & PLAYER” è talmente salito, che mi sembra a questo punto doveroso, dare IO qualcosa di più come COACH per supportare meglio il programma stesso.

Infatti ho deciso di introdurre un incontro “ON LINE”. La piattaforma da me scelta è quella di ZOOM. Tra l’altro l’aumento considerevole del fatto che quasi tutti abbiano scelto questa formula, mi ha fatto comprendere ancora più in profondità, che bisogna che io segua anche i miei PLAYERS durante la loro PRATICA.

Questo, perchè ho rilevato che spesso la PRATICA non viene correttamente eseguita, non per mancanza di impegno ma , perchè forse un chiarimento che il mio PLAYER vorrebbe avere in breve tempo, viene protratto troppo nel tempo.

Quindi ho ritenuto che oltre a parlarsi e/o scriversi, relativamente ai TIPS O DRILLS che do come esercizi, per avere poi con foto o score un FEEDBACK, sarebbe stato opportuno creare anche un incontro “ON LINE” per CONFRONTARSI e poter rivisitare gli ALLENAMENTI e leggere insieme gli SCORE della gara più APPROFONDITAMENTE .

QUALE SOLUZIONE MIGLIORE DI VEDERSI E CONFRONTARE IL LAVORO CHE STIAMO FACENDO INSIEME TRAMITE UN INCONTRO “ON LINE”, DURANTE LE PAUSE TRA UNA LEZIONE E L’ALTRA ?

Nelle settimane seguenti Vi saranno dati, tutti i supporti, per poterci collegare, senza nessun problema in modo facile e produttivo. QUESTO SUPPORTO, sarà GRATUITO per chi già segue, o inizierà un programma COACH & PLAYER.

Vedi http://www.pdagolf.it

E anche le domande che mi verranno fatte nello spazio del “GOLF QUESTION TIME” e alle quali darò risposta , non sono un CORSO ON LINE, ma solo una possibilità per CONOSCERSI, anche a distanza, come SEMPRE affermo.Un modo, per poter dare risposta a delle vostre curiosità, desideri, pareri, o possibilità, senza dover spostarsi ,e in un modo del tutto informale.

Questo concetto della CONOSCENZA, lo vorrei riprendere, aggiungendo una parte del mio ULTIMO POST relativamente alla domanda sull’insegnamento e la conoscenza del proprio ISTRUTTORE:

GIOCO GIA’ A GOLF O VORREI PROVARE ! Esiste un solo swing? Ci sono nuove tecnologie e/o discipline mentali che potrebbero aiutarmi ? Lo swing che farò o che faccio va bene per me? Quanto sono differenti i modi di insegnare? Se si, mi conviene cambiare, quali i pro e i contro. Coach Paolo De Ascentiis ( se volete potete vedere tutto il post precedente, questa è la risposta ad una sola domanda).

Quale istruttore va bene per me?

CONCLUSIONE : Io credo in tutta onesta intellettuale e professionale, che la scelta del tipo di Istruttore sia determinante per la futura crescita sportiva del golfista. Mi rendo conto della situazione difficile che può crearsi nel momento in cui uno vuole provare a giocare a golf. Solitamente l’avvicinamento al golf, fatto in gruppo , è il primo passo. Poi c’è la seconda fase , l’abbonarsi ad un circolo di golf e la scelta dell’istruttore, che solitamente è quella che il Golf propone. E qui son sicuro che tutti noi professionisti, abbiamo la coscienza e la professionalità per insegnare e far fare uno swing adatto alle esigenze della persona e confacenti anche e sopratutto alla fisicità, mentalità e volontà ( intesa come disciplina e motivazione) della persona. E per chi già gioca a golf, la sua esperienza passata in anni sul campo, gli ha dato un segnale di dove il giocatore si trova come ” PERFORMANCE SPORTIVA”. A questo punto il mio consiglio rimane sempre lo stesso.

Prima di ogni altra cosa che sia un professionista PGAI. Poi chiedersi cosa voglio dal Golf, e per quanto riguarda la parte dell’insegnamento, informarsi, rispetto alle proprie esigenze. Quindi fare una serena riflessione, su quali sono i propri desideri e le proprie possibilità. ( Impegno, pratica, motivazione, etc ). Fatta questa analisi, non credo ci siano molti problemi. Non ascoltate cosa dice chi già gioca a golf, ma andate a conoscere e parlate con le persone deputate all’insegnamento, perchè tutto potrebbe essere “contaminato” da una elaborazione di una persona diversa da voi, senza malafede, ma solamente DIVERSA e lontana da voi.

Questo sempre per riallacciarmi ad alcune parole a me care “UNICITA’ DELLA PERSONA ,ADATTAMENTO ALLA STESSA, EMPATIA E EMOTIVITA’ “

Basterà parlare con il vostro insegnante, per confrontarsi relativamente a quello che avete in mente, e quindi serenamente prendere, sia che iniziate ,sia che vogliate eventualmente cambiare, una decisione. La cosa DETERMINANTE E’CHE VI CONOSCIATE UMANAMENTE E GOLFISTICAMENTE. Questo il mio semplice consiglio.

Per quanto riguarda invece le normali LEZIONI, introdurrò, sia rispetto alla parte tecnica che a quella mentale , tutti gli strumenti necessari che possano rendere più facile l’apprendimento e il miglioramento dello swing.

Sto preparando tutto, cercando di dare come sempre la massima professionalità, in queste nuove iniziative, incentivando le Open Golf Clinic in campo pratica o in campo e le Vacanze Golf, da SEMPRE messe in atto dalla mia PDA GOLF SCHOOL.

I giorni, gli orari e tutte le novità e modalità ,vi verranno comunicate prossimamente.

Coach Paolo De Ascentiis

“COM’E’ DIFFICILE ESSERE SEMPLICI”.

“Per passione non per mestiere… ne abbiamo parlato più volte Maestro. La passione per ogni cosa che vogliamo intraprendere, in questo caso per il golf, comporta lavoro, pazienza, amore, sacrificio, disciplina. Non é un dovere. E’ il concetto di cultura dello Sport, distante anni luce dall’essere un ‘mestierante’…”.

Prendo spunto da questo post di una mia allieva per riaffermare quello che sostengo relativamente al mio concetto di “educatore”, in primis, e poi di “Maestro e Coach”: SEMPLIFICA E POI, SEMPLIFICA ANCORA.

Elimina i dettagli inutili e vai all’essenziale. I dettagli confondono e ostacolano. Le grandi menti creative e scientifiche sanno essere di una semplicità disarmante.

Ma attenzione a non confondere semplicità con facilità: facile è essere complicati; il difficile è sottrarre, mettere in evidenza ciò che conta, è ridurlo all’essenziale.

E allora chiediti: “Che cosa c’è  di superfluo in quello che faccio?

Lo disse anche Michelangelo: “Semplice. Basta togliere quello che non serve …”

Da sempre mi impegno ad “insegnare” ai miei allievi e giocatori.

Potrei stupirli con effetti speciali durante le lezioni, usando parole roboanti o strumenti tecnici per ampliare la sessione di allenamento, ma VOLUTAMENTE non lo faccio. A volte, utilizzo ausili tecnologici solo ed esclusivamente per facilitare l’apprendimento.

Non tutti siamo per tutti, come non si può insegnare a tutti lo stesso metodo. Ma occorre semplificare, quello assolutamente sì!

Proprio per essere efficaci, diretti.

Mi accorgo che molti ricercano le cose più sofisticate, come se fossero le più idonee al l’apprendimento.

Ma non è affatto così per la maggior parte dei casi.

In questo intervento ho riassunto alcuni miei concetti, i pensieri di illustri colleghi coach e di artisti immensi.

Spero sempre di portare un valido contributo al nobile compito dell’educazione al mio amato sport.

L’apprendimento si basa su tre punti fondamentali: dire una cosa, farla vedere, muovere la persona “facendo capire tramite la percezione spazio/temporale del movimento del corpo “.

Quest’ultimo punto è, per me, il più EFFICACE. Semplice, così come è stato per tutti noi camminare, scrivere, e parlare: insomma diventare grandi.

Passando per errori e cadute, imparando gradatamente dai nostri educatori: genitori, maestri, …

Nell’insegnamento ricerco sempre la semplicità e tendo all’essenziale, usando poche parole e mostrando invece i vari movimenti e muovendo molto il corpo dei miei allievi per far loro “apprendere” fisicamente il gesto atletico (swing).

Con tempi e modalità differenti, seguo anche la parte “mentale” dell’atleta, durante il suo allenamento o la sua performance sportiva, in campo pratica, sul percorso in allenamento e in gara, poiché ritengo sia un aspetto fondamentale tanto quanto il gesto tecnico.

Ritengo che un altro punto indispensabile sia la qualità del linguaggio usato nell’insegnamento poiché  incide fortemente sull’efficacia dell’iter didattico, nel processo di interazione tra Maestro e Allievo.

Vi faccio due esempi.

Ai miei assistenti e ai tirocinanti dico sempre che dire ad un  bambino ‘sei stupido’ é diverso che dirgli ‘stai facendo una cosa stupida’.

Per tirare la palla lontano, la testa del bastone deve essere ‘veloce‘ e con questo non si intende fare un colpo ‘forte‘.  Se lo faccio ‘forte‘ stringo le mani attorno al bastone per dargli forza, rallentando la velocità della testa. Eppure si continua a dire: ‘ora colpisco forte‘… non vi é un uso corretto dei termini.

Dico questo per conoscenza, studio, ascolto, esperienza, confronto, in anni ed anni di lavoro.. di PASSIONE!

Insomma .. per passione non per mestiere.

Il resto ve lo spiegherò e illustrerò in un incontro o una futura lezione.

Con grande stima per tutti Voi,

Paolo De Ascentiiis.